Le Campane

Le Campane

Il Comune di Morazzone è conosciuto, tra gli altri, per via delle cinque storiche campane ospitate all'interno della sua cella campanaria, fuse nel 1858 da Felice Bizzozzero.

La cella campanaria ospita cinque campane in Sib2 fuse nel 1859 da Felice Bizzozzero, figura che più di tutti ha dato lustro alla famosa fonderia di Varese attiva fino alla fine del XIX secolo. L’acquisto da parte della Fabbriceria parrocchiale fu reso possibile grazie alle oblazioni popolari, alla vendita di terreni legatari e al bronzo ricavato dalle quattro vecchie campane. 
Solo pochi anni dopo, precisamente nel 1878, il castello [la struttura di sostegno] ligneo versava in pessime condizioni e il deterioramento rendeva indispensabile una sua rapida sostituzione: la giunta richiese un preventivo per un nuovo castello in ghisa alla ditta Angelo Bianchi di Varese, ma numerosi contrasti fra l’amministrazione comunale e la deputazione provinciale fecero sì che il progetto venisse abbandonato e ci si limitasse ad un uso meno frequente delle campane. 
Tra il 1879 e il 1914, i cinque ceppi lignei originali fecero posto a dei nuovi esemplari in ghisa, sempre ad opera della ditta di Varese facente capo ad Angelo Bianchi e figli. 
Durante la Seconda Guerra Mondiale arrivò un preavviso di requisizione bellica delle campane e si sarebbe dovuto rimuovere il 60% del loro peso effettivo, ovvero circa 3780 kg: la rimozione, già programmata dalla fonderia Bianchi, per fortuna venne annullata grazie all’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre 1943.  Il 1959 fu un anno importante, caratterizzato da numerosi avvenimenti e ricorrenze: innanzitutto la ditta Bianchi attuò una revisione generale del castello e sostituì le bronzine con moderni cuscinetti a sfera e, nell’occasione, venne anche tagliato il celebre gelso ultracentenario che sporgeva dal cornicione e dava un tocco pittoresco al campanile. 
Il 19 luglio, durante la festa del paese, si celebrò il centenario della messa in opera della campane e furono tributati i giusti onori all’indimenticato Luigi Antonini detto 
il “Sin campanat”, storico campanaro morazzonese spentosi due anni prima capace, nonostante la cecità, di provvedere per oltre 60 anni al caricamento e all’oliatura dell’orologio; come ricordo venne murata nella controfacciata interna dell’ingresso del campanile una lapide a lui dedicata. L’evento più recente che riguarda le nostre campane risale al 2015 quando, per colpa dell’usura dovuta all’inesorabile scorrere del tempo, si è reso necessario un nuovo importante intervento di manutenzione: affidato ai fratelli Pagani di Castelli Calepio (Bergamo), il progetto prevedeva la sostituzione completa del vecchio castello in ghisa con uno nuovo in acciaio e, per garantire una stabilità maggiore alla torre, la campana più piccola, in precedenza collocata sul lato rivolto verso Via Mameli, è stata spostata all’interno della cella. Sono inoltre stati cambiati i cinque ceppi con dei nuovi modelli in ghisa e lo stesso dicasi per i contrappesi, passati da degli esemplari in pietra ad altri sempre in ghisa; è stata anche ripristinata la tastiera in cima all’edificio, tramite la quale si possono suonare delle vivaci melodie a festa battendo i pugni sui 5 tasti. 

Una volta montati i nuovi ceppi e i battagli, le campane (calate il 16 febbraio) sono  tornate a Morazzone la settimana dopo Pasqua e momentaneamente sono state riposte  nel cortile della casa parrocchiale per essere benedette ed essere ammirate da vicino 
dalla popolazione locale. 
Finalmente, il 27 luglio, le campane sono state riposizionate all’interno della cella e la sera, dopo sei lunghi mesi, i cittadini hanno potuto riascoltare il loro dolce suono che ormai è parte integrante delle abitudini religiose della comunità. 



Prima Campana

Nota: FA 

Peso: 653, 52 kg 

Anno: 1859 

Diametro: 1, 033 m 

Diametro ruota: 2,1 m 

Posizione: ovest, verso Via Mameli (prima); all’interno della cella (dal 2015) 

Iscrizione: DEUS NOS PROTEGAT ET DEFENDAT AB OMNI MALO (Dio ci protegga e difenda da ogni male) 

Dedica: a Santa Maria Maddalena 


Seconda Campana

Nota: MIb 

Peso: 882, 25 kg 

Anno: 1859 

Diametro: 1, 17 m 

Diametro ruota: 2,35 m 

Posizione: ovest, verso Via Mameli 

Iscrizione: A FULGORE ET TEMPESTATE LIBERA NOS, DOMINE (Dal fulmine e dalla grandine liberaci, o Signore) 

Dedica: a San Carlo Borromeo 


Terza Campana

Nota: RE 

Peso: 1061, 97 kg 

Anno: 1859 

Diametro: 1, 246 m 

Diametro ruota: 2,5 m 

Posizione: est, verso la casa parrocchiale 

Iscrizione: INTENDE, DOMINE, VOCI MEAE, CUM CLAMAVERO AD TE (Signore, porgi l’orecchio alla mia voce quando t’invoco) 

Dedica: a Sant’Antonio Abate 


Quarta Campana

Nota: DO 

Peso: 1633, 80 kg 

Anno: 1859 

Diametro: 1,403 m 

Diametro ruota: 2,8 m 

Posizione: nord, su via XXVI Agosto 

Iscrizione: BENEDICAM DOMINUM IN OMNI TEMPORE (SEMPER LAUS EIUS IN ORE MEO) (Benedirò il Signore in ogni tempo, sempre avrò sul labbro la 

sua lode) 

Dedica: alla Madonna del Rosario


Quinta Campana

Nota: SIb 

Peso: 2287, 32 kg 

Anno: 1859 

Diametro: 1,573 m 

Diametro ruota: 3, 15 m  

Posizione: sud, sulla piazza 

Iscrizione: VOX DOMINI IN VIRTUTE, VOX DOMINI IN MAGNIFICENTIA (La voce del Signore è forza, la voce del Signore è potenza) 

Dedica: a Sant’Ambrogio